L’Acqua di Melissa dei Carmelitani
Presso il convento dei carmelitani Scalzi di San Pietro in Oliveto, in castello, si può acquistare l’Acqua di Melissa, un preparato officinale che si produce dal 1710.
Viene menzionata anche da Goldoni in alcune delle sue commedie.
E’ un preparato di oli essenziali diluiti in alcool.
L’olio di Melissa viene ricavato da un’erba conosciuta come Melissa Turca Moldavica, perchè nasce nei Carpazi. Viene coltivata e distillata direttamente dai Frati Carmelitani.
E’ considerata uno stimolante nervino, quindi consigliata nei casi di svenimento e stimolante per la digestione.
Ma è anche un rimedio per mal di denti, emicrania, affezioni respiratorie e della pelle.
Storia del Convento
La Chiesa e il convento di S. Pietro in Oliveto sorgono sul Colle Cidneo, un tempo cosparso di rigogliose piante di ulivo (da cui deriva il titolo di San Pietro “in Oliveto”). E’ probabile che sia stata fondata sui resti di un edificio longobardo; ancora oggi sono visibili le tracce del nucleo medievale, in particolare la bella abside romanica dell’originaria chiesetta, commissionata dai monaci agostiniani nel sec. XII.
Nel Cinquecento Papa Eugenio IV assegna la chiesa e il monastero ai Canonici Regolari di S. Giorgio in Alga di Venezia: Essi ampliano la chiesa (di chiara impronta rinascimentale), l’adornano con splendide opere d’arte (specie di Paolo da Caylina il Giovane), e costruiscono i chiostri (su progetto dell’architetto A. Medaglia) e le sacrestie. Nel 1668 quest’Ordine viene soppresso e nel 1669 l’intero complesso viene acquistato dai Carmelitani Scalzi grazie a un generoso benefattore. La chiesa è arricchita da numerose opere d’arte dedicate ai Santi fondatori dell’Ordine(pregevoli le lunette sulla vita di S. Teresa d’Avila).
Negli anni del Governo della Repubblica bresciana (1798-1799) il monastero è trasformato in caserma e la chiesa saccheggiata di preziose opere. In epoca napoleonica il complesso passa al Seminario vescovile, che subisce una feroce rapina durante le Dieci Giornate (1849). Nel 1868 i Carmelitani Scalzi acquistano di nuovo chiesa e convento, li restaurano e dal giorno della Festa dei SS. Pietro e Paolo del 1872 vi fanno ritorno. La stessa festa celebrata con solennità ogni anno, richiama sempre innumerevoli persone.
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